Immagino un futuro in cui la terra è divenuta sterile, e gli uomini sono costretti a vivere in città spaziali, gabbie costruite come unica protezione per quel poco che è loro rimasto.
Così, il mio cosmo è composto: fatto di città, spazi delimitati da sbarre e pareti, che stanno a difesa dell’intimità.
Case ed architetture ma anche forme fitomorfe come palme e pini marittimi di cui la mia città d’origine, Napoli, è disseminata.
Anche se la mia curiosità mi spinge fuori e lontano, il mio immaginario torna sempre a casa.